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Pulaster.
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Una delle migliori voci dei 60s, Scott Walker potrebbe essere considerato un Sinatra moderno. La sua carriera cominciò a cavallo del 1960, quando si esibiva con i The Walker Brothers, trio pop americano che vedeva in formazione i tre fratelli Walker e che seguiva un po' la falsariga della british invasion. Al di là del gruppo, Scott Walker decise di intraprendere una lunga e varia carriera solista, che lo portò - almeno inizialmente - ad un approccio baroque pop ed arrivò fino alla musica sperimentale*.
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Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Album studio
1967 - Scott (Philips Records)
1968 - Scott 2 (Philips Records)
1969 - Scott 3 (Philips Records)
1969 - Scott: Scott Walker Sings Songs from his TV Series (Philips Records)
1969 - Scott 4 (Philips Records)
1970 - 'Til the Band Comes In (Philips Records)
1972 - The Moviegoer (Philips Records)
1973 - Any Day Now (Philips Records)
1973 - Stretch (Columbia Records)
1974 - We Had It All (Columbia Records)
1984 - Climate of Hunter (Virgin Records)
1995 - Tilt (Fontana Records per il Regno Unito, Drag City per gli USA)
1999 - Pola X OST (Barclay Records)
2006 - The Drift (4AD)
2012 - Bish Bosch (4AD). -
zwaardgeesten.
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Un gigante, 3 e 4 sono dei disconi immortali con un suono e degli arrangiamenti unici per l'epoca. Poi quella voce che ha fatto sempre da modello per generazioni di cantanti (specialmente inglesi dove lui e suoi fratelli hanno avuto veramente successo). Per esempio David Bowie gli deve moltissimo. Della fase "sperimentale" conosco bene solo Climate Of The Hunter che mi piaciucchia, Tilt non sono mai riuscito a finirlo e va bene tutto ma se sei vecchio devi andare alla bocciofila e quindi non ho ascoltato Bisch Bosch. Vorrei ascoltare però Nite Flight, la reunion dei Brothers in piena era wave, che dovrebbe interessarmi. Questa canzone che hai messo (bellissima) però è una cover di Jacques Brel (un altro grandissimo).
Una delle mie preferite è questa qui
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Pulaster.
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Fantastica, quando viene citato The Seventh Seal (in ogni ambito) divento sentimentale; Scott 4 comunque è un discone e ti quoto in pieno su tutto.
Su Brel lo sapevo, è stato fonte d'ispirazione per tutto il primo periodo di Walker, ma a lui devo ancora dare un ascolto onestamente, sta il fatto che Mathilde cantata in quel modo è un po' da lacrime.
Bisch Bosch l'ho sentito un paio di volte e non è esattamente un ascolto semplice, non è nemmeno imprescindibile però.
Comunque a me piace anche nelle sue reinterpretazioni di Tim Hardin:
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zwaardgeesten.
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E' uscito questo boxone a prezzo invitantissimo.
http://www.amazon.co.uk/Scott-The-Collecti...r/dp/B00BCOL5YS
Io mi sa che lo prendo
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Mann.
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http://pitchfork.com/news/55774-scott-walk...ng-on-an-album/
http://scott-o.com/
Cioè, rendiamocene conto.. -
Pulaster.
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No dai, i SonnO))) no. Ho paura aiuto. . -
Mann.
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Tra tutte le collaborazioni che poteva fare, questa è la più inaspettata possibile.
Mi domando chi è andato dall'altro.. -
Astronometric.
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Che bello, sarà il LULU dell'undergroundz. . -
Mann.
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A me fa più paura quand'è da solo, in confronto anche gente come i Sunn risulta simpaticissima. Comunque mi piacerebbe tanto scrivere una recensione sulla trilogia di Tilt, The Drift e Bish Bosch, ma al momento ho nella mente troppe immagini di spiagge, sole e abbronzature per poterlo fare.
Già con l'album Climate of Hunter si nota un radicale cambiamento nell'umore di quest'uomo, sebbene il vero inizio di un viaggio che estrania rovinosamente l'animo, sia questo.
Edited by Mann - 31/7/2014, 17:56.