WAKE ARANE - Prog Death - Feat. Dan Swanö

Progressive Melodic Death Metal Band from MILAN - The Black Season, debut album with Dan Swanö and Seth Sito Anton

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  1. chicco.arkane
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    I WAKE ARKANE debuttano con il primo studio album THE BLACK SEASON,

    definito “a massive, epic masterpiece” dal produttore e musicista Dan Swanö




    I Wake Arkane presentano il loro capolavoro death metal progressive: THE BLACK SEASON.

    L’album, che vanta importanti collaborazioni come DAN SWANÖ e SETH SIRO ANTON, è stato presentato

    il 5 maggio 2012 al Metalitalia Festival, dove i Wake Arkane hanno condiviso il palco con MOONSPELL e LORDI.





    The Black Season” has begun”

    I Wake Arkane presentano il loro capolavoro: The Black Season, registrato in 5 lunghi mesi di gestazione nel 2011 presso i Marbona, Noise factory, Moonhouse e Unisound (Svezia) studio.

    L'album è stato masterizzato da DAN SWANÖ (tra le sue numerossissime collaborazioni OPETH, EDGE OF SANITY, KATATONIA, NIGHTINGALE). Oltre a curare il master Swanö ha cantato nel brano The Numb Experience ed ha definito l'album “A massic, epic masterpiece”.

    Lo sviluppo dell'artwork è stato affidato a SETH SIRO ANTON, autore di veri e propri capolavori nelle copertine degli album di Septic Flesh, Paradise Lost, Moonspell e Kamelot.



    La carica tematica del death metal e il virtuosisimo del progressive rock, sovrastati da una linea melodica marcata e carica di emozionalità: questa è la musica dei Wake Arkane, colori densi di pathos, pennellate ad olio su una tela scura e graffiata fanno risuonare le immagini di un uomo piccolo, sovrastato, perdente davanti alla natura che vive fuori e dentro di lui.

    The Black Season è un album in cui il vero appassionato di musica trova ricchezza. Infinitamente ricca è la gamma dei suoni, degli immaginari e delle ispirazioni che si rincorrono nei brani. In The Black Season ci sono le atmosfere di Paradise Lost e Moonspell, i suoni progressivi di Opeth, Edge of Sanity e Dream Theater, quelli più orchestrali ed avvolgenti dei Septic Flesh, le ritmiche spiazzanti e i tempi complessi di Meshuggah e Tool, le accordature rock degli Alice in Chains e la malinconia nordica degli Swallow the Sun.

    Per tutta la durata dell'album la voce di Helios si modula, oscilla, tra pulito, growl e graffiato sposandosi perfettamente con ogni cambio di suono o di ritmo. C'è una colonna vertebrale sinuosa, snodata, che percorre gli otto brani, li attraversa, e richiama sé stessa nei reprise che si rincorrono, si distingue nei colori arabeggianti delle scale minori armoniche ed orientali , si palesa nella tracklist richiamando costantemente il tema della morte e della fine dell'uomo. Tutti i brani, cantati in inglese, sono arricchiti dalla densità di coloriture e campionamenti dai sapori elettronici, tribali, ancestrali, persino frammenti di dialoghi in giapponese e tracce di una lingua sconosciuta. Ogni canzone si arricchisce di suggestioni legate ad immaginari letterari: in ognuno dei pezzi vive la cultura che ha formato e impressionato i musicisti della band, ispirandoli. In The Black Season ci sono tracce di mitologia greca ed egizia, vivono i racconti di Edgar Allan Poe, scenari e dialoghi appartenenti a un futuro fantascientifico, strisce di fumetti e sceneggiature di film. Tuttavia queste ispirazioni si collocano a margine, come appendici alle tematiche dominanti che emergono dalla prima all'ultima nota. Sopra ogni altra l'evidente sconfitta dell'uomo, la sua inutile ricerca del potere, l'inefficacia della macchina che tutta la vita mette in opera per fare avanzare le sue convinzioni, e l'inevitabile epilogo che porta tutto a svanire e diventare detrito.

    Il senso di ricchezza che fa da padrone in tutto l'album vive chiaramente nell'esplorazione dei temi, il sogrwriting è intenso e suggestivo, e trova sua piena collocazione in un tappeto sonoro curatissimo. Per tesserne la trama i Wake Arkane hanno utilizzato una chitarra 8 corde in Diluvio e Human Dust, una 6 corde in Numb e Swallowed by the Afterglow, una 7 corde nei restanti brani. Tutte le parti per archi inizialmente scritte con tastiera da Matteo, sono state poi arrangiate da Luca e registrate dal quartetto d'archi “Gli Archimisti” , contribuendo con un impareggiabile tocco atmosferico su ciascuno dei pezzi dell'album. Tra gli interventi anche l'uso della Talk Box in Berenice e Diluvio. Batteria, basso, pianoforte ed archi sono stati registrati al Noise Factory, la voce di Barbara Schera Vanoli presso il Moonhouse Studio, tutte le linee restanti presso il Marbona Studio. Infine Dan Swanö ha registrato la sua voce presso l'Unisound Studio in Svezia dove ha curato la fase finale di mixaggio e mastering. La produzione di Swanö è stata scelta tra tre opzioni finali ognuna con un timbro leggermente differente, prediligendo in ultima istanza la versione che maggiormente ha dato spazio a divagazioni prog e rock. Nessun dettaglio è lasciato al caso ed il risultato è un impatto sonoro tanto ammaliante nelle linee melodiche quanto devastante nella sua potenza.



    The Black Season Tracklist



    1. Daucalion's fall
    2. Apophis' monolithes
    3. The Numb Experience (feat. Dan Swanö)
    4. Human Dust Debris
    5. Outshined
    6. Berenice
    7. Swallowed by the afterglow
    8. Diluvio






    Track by Track

    Se volete apprezzare a pieno The Black Season isolatevi, scegliete un impianto che vi permetta di percepire i dettagli di ogni suono e possibilmente prediligete il buio, affinché il senso dell'udito compia il suo massimo esercizio. Permettetegli dunque di funzionare al meglio: dategli la possibilità di chiamare a sé tutti gli altri sensi in un ascolto coinvolgente a tutti gli effetti. The Black Season vi guiderà in uno stato di veglia alla scoperta del mistero più antico. Se con Decaulion's Fall la band ci introduce agli umori dell'album scegliendo suoni tanto esotici quanto fantascientifici, con Apophis' Monolithes da un'immediata prova della sua potenza: la musica si schianta nelle orecchie con gocce di suono dai ritmi serratissimi. Nei monoliti di Apophi si gioca inesorabile e veloce la battaglia tra i pochi potenti e l'immensa massa umana, nei grattacieli contemporanei rivivono le divinità egizie e lo scontro ancestrale tra bene e male. La band concede primo momento di tregua con The Numb Experience: la violenza del suono si dissolve nelle atmosfere uniche create dalla voce di Dan Swanö, il suo timbro insieme a quello di Helios ci guidano al picco emozionale che nell'ultimo solo sovrasta senza rivali l'intero album. In The Numb Experience l'uomo vive l'inutililtà delle sue battaglie, bisticci senza epilogo che portano alla rinuncia, all'intorpidimento, all'abbandono di ogni impegno. Con Human Dust Debris i Wake Arkane si avvvicinano alla loro attitudine più melodica, ma pur sempre alternandola a riff più ruvidi destabilizzando ogni aspettativa sull'ascolto. Il brano si ispira alle vicende del fumetto di Makoto Yukimura “Planetes”, che narra la storia di un gruppo di raccoglitori di detriti spaziali della Sezione Space Debris. Anche in questo caso il tema letterario è solo un pretesto per tornare a mettere in evidenza il destino univoco dell'uomo e la sua incapacità di isolarsi dal suo stesso male. Un limite che lo allontana dai suoi rapporti, anche quelli più cari. E' quello che accade in Outshined, dove le ansie dell'uomo hanno un effetto letale oscurando qualsiasi possibilità di contatto, un brano nel quale la tristezza acquista un sapore dolcissimo. In Berenice troviamo la voce femminile di Barbara Schera Vanoli, cantante dei Dama, che con la sua espressività ci riconduce alla dolce figura del personaggio letterario da cui il brano prende il nome. Chi conosce il breve racconto di Poe non faticherà a riconoscerne i tratti: il trono in cui è trasposta la scala dove Berenice veniva osservata nella sua maestosa bellezza e la scatola che conterrà l'unico ricordo che di lei è destinato a rimanere. Swallowed by the Afterglow dipinge un uomo nuovamente ferito, trafitto dalle frecce dorate delle parole, schiacciato dall'incapacità di vivere lontano dai suoi vizi... Ogni sua aspettativa è destinata a venire inghiottita da un buco nero, in quel vuoto assoluto dove nemmeno un bagliore può sperare di sopravvivere. Il cerchio di The Black Season si chiude con Diluvio, lo stesso diluvio che in apertura dell'album fa da colonna sonora alla caduta di Deucalione. Dodici minuti da ascoltare a massimo volume per venire scaraventati nei diversi timbri e colori di questo brano. Si inizia con il senso di pace dell'acquazzone che apre il brano e si continua con accenni melodici che velocemente lasciano il posto a ritmiche tanto complesse da non riuscire a seguirle con movimenti coordinati del corpo. Il tutto spezzato da un'incredibile carica nei riff, che suonano di minaccia, precisamente quel tipo di minaccia da cui ci si sente irresitibilmente attratti. Nel diluvio dei Wake Arkane vive il Noè arcaico, e l'uomo diventa guerriero, nelle 3 strofe, nelle 3 fasi della sua vita, nascita, crescita, morte... l'uomo si inginocchia davanti al suo destino e davanti alla più atroce evidenza: sotto le pietre, le sue memorie sono destinate a morire.



    The Wakers are:

    Helios Ingrassano - vocals

    Riccardo Rebughini - guitars

    Luca Difato - guitars

    Matteo Belloni - bass

    Federico De Zani - drums




    Wake Arkane About us

    Il progetto Wake Arkane nasce nel 2005 con il nome originario di The Wake. Nel 2006 i The Wake registrano Cumbersome, un disco composto da 4 tracce di death metal melodico il quale ricevette ottimi riscontri da parte della stampa. Forte di quell’esperienza, la formazione attuale si completa nel 2009 con l'arrivo di Luca Difato alla chitarra.

    Per ognuno dei membri della band la musica è materia di esplorazione. Un'esplorazione che si snoda su diversi fronti e generi musicali: in primis nella forma dell'ascolto quasi maniacale di ogni singolo gruppo appartenente al mainstream o all'underground che abbia potuto dare un apporto alla ricerca di perfezione nel suono di questo album. Helios, figura istitiva e emozionale della band, ha scritto la maggior parte dei testi ed ha trovato nel tempo l'elasticità necessaria alla sua voce per esprimere con sufficiente rabbia tutta la misantropia dei Wake Arkane. Riccardo inizia sin da piccolissimo lo studio della chitarra classica, si diploma alla Nuova Audio Musicmedia di Milano e già all'età di 21 anni inizia a insegnare; la sua dedizione costante allo strumento lo porta a conoscerlo e sperimentarlo con virtusismo ma senza mai tralasciarne l'anima rock. Dan Swanö commenta i suoi assoli con un'espressione di stupore: “Who played all those nice lead guitars??”. Luca, anima perfezionista del gruppo e figura estremamente poliedrica, nella band suona la chitarra, ma nella vita insegna violino e viola presso diverse scuole di musica (E’ Musica Nuova, Guido D’Arezzo, Pentasound), è diplomato in violino presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e in viola presso il Conservatorio “G. Cantelli” di Novara, collabora con l'Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano e svariate altre formazioni. Matteo studia come tecnico del suono presso Sae Institute di Milano ed ha curato, perfezionato e rimodellato ogni singolo suono dell'album alla ricerca dell'equilibrio perfetto. Federico è laureato in Scienze della Comunicazione, ha da sempre studiato batteria con vari insegnanti (tra i quali Maxx Zaccheroni e Federico Paulovich) e dal 2010 studia sotto la guida del Maestro Maxx Furian presso l’Accademia del Suono di Milano, dove ha l’opportunità di frequentare corsi e clinics con i più prestigiosi batteristi nazionali ed internazionali. Musicista letteralmente innamorato del suo strumento, lo studia e lo suona con grande virtuosismo, focalizzando l'attenzione su tutti gli accenti e le attenzioni maniacali del vero batterista “progressive”.

    Membri dei Wake Arkane hanno in passato collaborato con varie band e progetti metal, quali: Lacuna Coil, Ophidian, Thou Ask Divinity, Through Your Silence, Ermetica End, Disciples Of Chaos, Cult Of Shadows, Event Horizon, Dying Dogma, 3 Dreams Never Dreamt e molti altri.

    L'ensemble dei percorsi, delle esperienze e delle passioni quasi interamente condivise di questi cinque ragazzi, pone le basi per una produzione musicale cosciente, consapevole di ogni ingrediente di cui si è nutrita.



    Listen, see, discover the Arkane on:

    WAKEARKANE.COM
    FB: WAKEARKANE
    INFO(AT)WAKEARKANE.COM
    3491074386


    I WAKE ARKANE SONO DISPONIBILI A CONDIVIDERE PALCHI E ORGANIZZARE DATE, CONTATTATECI!


    Promoter:
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    kikkodrum(AT)yahoo.it



    Maggio 2012
     
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  2. Inniscor
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    Underground, subito
     
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  3. chicco.arkane
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    Scusami! Ti ringrazio...
     
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  4. Inniscor
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    Figurati, dovere
     
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3 replies since 19/2/2013, 13:05   64 views
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