Björk Guðmundsdóttir, meglio nota come Björk (Reykjavík, 21 novembre 1965), è una cantante, compositrice, polistrumentista, produttrice discografica, attrice e attivista islandese.
È divenuta celebre per la sua unica espressività vocale e per il suo stile musicale largamente eclettico, comprendente molti differenti generi come alternative rock, jazz, elettronica, musica classica, trip hop, musica sperimentale e d'avanguardia[2]. Inoltre per il suo particolare abbigliamento di scena, per i suoi originali e discussi video musicali, e per la sua personalità.
La sua etichetta discografica, la One Little Indian Records, nel 2003 ha reso noto che la cantante ha venduto in tutto il mondo 40 milioni di dischi.
Nel 2010, le è stato assegnato, assieme al compositore Ennio Morricone, il Polar Music Prize dall'Accademia Reale di Musica Svedese, in riconoscimento della "sua musica e i suoi testi profondamente personali, i suoi accurati arrangiamenti e la sua voce unica".[3] Björk ha vinto quattro BRIT Awards, quattro MTV Video Music Awards, un MOJO Awards, tre UK Music Video Awards; è stata nominata a 13 Grammy Awards, un Academy Awards, e due Golden Globe Awards. Vinse la Palma d'Oro e il premio per Miglior Attrice al Festival di Cannes nel 2001, per la sua recitazione in Dancer in the Dark.
Nota in patria fin dagli anni ottanta per la sua partecipazione alla locale scena musicale, si trasferisce negli anni novanta a Londra, dove acquisisce notorietà internazionale cominciando la sua parabola di artista in continua evoluzione e alla continua ricerca musicale e vocale (emblematico in questo senso il suo album di studio, Medúlla, del 2004, interamente composto da registrazioni vocali sue e dei suoi collaboratori).
Il suo lavoro di studio più recente è Biophilia, del 2011, presentato con una serie di sei concerti durante il Manchester International Festival dal 30 giugno al 17 luglio 2011. Biophilia rappresenta una grande innovazione nel panorama musicale, sia perché è il primo album a uscire come suite di applicazioni per iPad e iPhone, sia per la tecnologia e gli strumenti utilizzati durante la performance al MOSI di Manchester[5]. Biophilia esce quattro anni dopo l'ultimo album Volta, del maggio 2007.
Album:
Solo 1977 - Björk 1991 - Gling-Glò 1993 - Debut 1995 - Post 1997 - Homogenic 2001 - Vespertine 2002 - Family Tree 2004 - Medúlla 2007 - Volta 2010 - Mount Wittenberg Orca (Dirty Projectors) 2011 - Biophilia
Singoli scelti: 1993 - Big Time Sensuality 1995 - Possibly Maybe 1997 - Jóga 1999 - All Is Full of Love 2001 - Pagan Poetry 2002 - Cocoon 2002 - It's In Our Hands 2008 - Náttúra
CITAZIONE (la somarella di balaam @ 8/1/2013, 21:50)
I Kukl sono chiaramente la cosa migliore su lei cui abbia messo mano. Che però anarcho-punk non erano.
Bah, loro senz'altro sono stati qualcosa di indescrivibilmente weird. Di punk ce n'è parecchio in mezzo, magari tematicamente di 'anarcho' hanno scritto alcuni testi, ma vengono associati alla parola perchè facevano parte dell'etichetta dei Crass. In quegli anni comunque, capitò che fecero da spalla a loro, agli Einsturzende Neubauten e mi pare anche a Psychic Tv.
E così, per la terza volta, ho rivisto l'amica Björk. La residenza parigina di Biophilia era un trionfo di musica, tecnologia e arte. Tutto curato in modo glorioso, ci tiene davvero tanto al concept, spero lo porti in giro anche in altri paesi europei. Al di là di tutte le cose magiche che c'erano e che da sole valevano l'esperienza, la sua performance live pare rimanga più o meno la stessa, per certi versi ancor più corporea, più forte.
Certamente i picchi di voce irraggiungibili rimangono nelle ere passate, ma continua a rendere senza problemi. Oltre a tutto l'ultimo album, fatto in modo eccezionale, ha fatto riaffiorare un po' di storia: One Day, Possibly Maybe, Pagan Poetry, ad Unravel si piangeva. Altro da Medùlla e una Declare Independence che con quel tesla coil devastava gli apparati uditivi. Era un delirio di noise tremendo alla fine, mancavo solo la sua veste matta del Volta tour.
Da non credere, ci si sente vecchi in confronto a Björk anche se in realtà ha il doppio dei tuoi anni, è inesorabile.
Vespertine uno dei dischi migliori di sempre, vero si, ma io sono particolarmente legato a Post... uno degli album che in generale ascolto più spesso integralmente o anche intervallando differenti ascolti con qualche traccia del suddetto.
E non dimentichiamo la bellezza della colonna sonora di Dancer in the Dark...
Vespertine uno dei dischi migliori di sempre, vero si, ma io sono particolarmente legato a Post... uno degli album che in generale ascolto più spesso integralmente o anche intervallando differenti ascolti con qualche traccia del suddetto.
E non dimentichiamo la bellezza della colonna sonora di Dancer in the Dark...
Capita tranquillamente. Una volta che parte Army of Me viene spontaneo arrivare ad Headphones.
Dancer in the Dark è un film che puoi guardare una sola volta nella vita. La versione album di I've Seen It All assieme a Thom Yorke è altrettanto bella.
Video
Uno di quei casi in cui la cover è di gran lunga migliore dell'originale.
È uno strumento musicale questa persona, ed è un dato di fatto che si adatta a qualsiasi cosa. Dovrebbe assolutamente tornare in un contesto jazz/swing/bossa come quello di Glin-Glò.
Periodo Medùlla ultimamente. Tutto ciò che si sente in quest'album, è generato esclusivamente dalla voce umana, ad eccezione di sole due tracce. Credo che questo sia il suo lavoro più idiosincratico, dunque sperimentale, sia per quanto riguarda l'idea che concerne, sia per la sua musicalità. Mettere da parte tutti gli strumenti, compreso l'elettronica, per applicarsi sul primo vero strumento che ci è donato dalla natura: le corde vocali.
Non mi meraviglia sapere che, oltre a vocalisti peculiari come Tanya Tagaq, Dokaka, il suo coro groenlandese e altri artisti a cappella, si fossero uniti alle registrazioni Mike Patton e Robert Wyatt. Persone provenienti da contesti musicali nonché parti del mondo diverse, messe assieme da questa donna, il risultato è affascinante, rivoluzionario. Un lavoro che in sè è un scontro tra il primitivo e il moderno, e che rimane avverso alla gran parte degli ascoltatori. Difatti non è un album che si coglie facilmente, tantomeno al primo tentativo. Solo "Ancestors" è un brano che farebbe fuggire fuori di casa a gambe levate. All'inizio credevo che almeno i beats fossero ricreati in maniera elettronica, poi ho scoperto che l'amico Rahzel ha un subwoofer al posto dello stomaco. Bisogna saper segmentare ciò che si sente, e una volta che si prende l'approccio giusto ad un esperienza simile, si ha il piacere di provare sensazioni fuori dall'ordinario.
Voci, cori, beat-boxing, canto inuit, urli, versi, strani effetti in sottofondo, rumori. Bjork li prende e ci costruisce una canzone, poi ci canta sopra, o a volte fa semplicemente parte della mescolanza. Tanto si sa, la sua voce sarebbe riconoscibile anche fra centinaia di diverse. Quello che quì può sembrare 'strano' all'orecchio comune, a me non appare altro che un modo di esprimersi del tutto naturale e umano, una comunicazione diretta attraverso suoni che solo noi possiamo fare. Il concept di Medùlla è questo, un album che nasce dal corpo, dai suoi muscoli, dalle sue ossa. Dal suo spirito.
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Shake us out of the heavy deep sleep. Shake us now. Do it now. Bjork, Wyatt, Patton, Rahzel, non è possibile descrivere ciò se non utilizzando metafore. Il momento nel mezzo in cui la sua voce si distacca dal resto è un evento bibblico.
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Questa è la versione del singolo, quella originale è tutto a capella favoloso. Con il pianoforte, metà reale metà synth, da un impressione diversa ed esce dal tema di Medùlla, ma è pur sempre meravigliosa. L'ha anche suonata dal vivo in islandese, con due pianisti messi assieme, qualche anno fa. Sto cercando ancora il video.
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Questo invece è Patton che fa l'uccellino-animale indefinito in Mouth's Cradle.
Altri brani come "Where is the Line" e "Ancestors" che spaventano nel vero senso letterale, lo pseudo hip hop di "Triumph of a Heart" e di "Who Is It", il cantico in islandese di "Völkuró", l'eccezione con l'elettronica glitch in "Desired Constellation", i vari interludi in cui si sente solo la sua voce che si accavalla su strati multipli. Incredibile come ogni suo album equivale ad entrare in un mondo diverso.
Fu una chicca, anche se rimane semplicemente così rispetto a tante altre cover serie che ha fatto. Però è sempre bello sentire come faccia la differenza nei duetti, lì è la scintilla che fa esplodere la cosa.
Nuovo album al lavoro, in uscita possibilmente verso fine anno. Ora che la parentesi multimediale di Biophilia si è chiusa, è stato ufficialmente dichiarato che sono in corso nuove registrazioni, e se tutto va bene, durante o per la fine dell'anno dovrebbe essere pronto. Per di più si vocifera da tempo di una possibile collaborazione con la cara Meredith Monk. Il mondo è più felice. Comunque bisogna postare qualche immagine dei suoi recenti live, giusto perchè sono spettacolari anche solo a vederli. Nell'ultimo ci sono anch'io, da qualche parte.
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In Vespertine e in Selmasongs ha un timbro di voce diverso da tutti gli altri dei suoi album, il più intimo ed introverso, il più etereo, praticamente l'opposto del criterio che ha in Homogenic. Undo equivale ad entrare in un'estasi quieta. Adoro come si uniscono i suoi vocalizzi di gioia con quei battiti poliritmici, e il modo in cui si sfocia alla conclusione è un esperienza post morte. Un po' come l'intero album, il quale rimane tra le cose più splendide.
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Questa traccia è il buio totale, è come galleggiare in esso. Galleggiare nel buio è una cosa che mi capita di sognare frequentemente, ma con questa canzone riesco a farlo anche senza. Aveva accennato che prese ispirazione da un 'compositore seriale', difatti ora che ci faccio caso, il coro di fondo sembra uscito direttamente dalla Rothko Chapel di Morton Feldman, che furbona. Comunque Vespertine unito al periodo invernale, o in genere alla sensazione di freddo, è un qualcosa di perfetto.