The Jesus and Mary Chain

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  1. Pulaster
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    I Jesus and Mary Chain sono un gruppo alternative rock scozzese fondato nel 1983 da Jim e William Reid. Di fatto, a cavallo di un circa un decennio (1984 - 1998), i fratelli Reid, che completarono la formazione con il bassista Douglas Hart ed il batterista Murray Dalglish, colsero in pieno l'eredità dei Velvet Underground e proponendo il loro concetto di noise pop/rock gettarono le basi per quello che sarebbe diventato lo shoegaze, del quale furono i creatori concettuali; vengono ricordati infatti come i diretti e maggiori ispiratori dei vari Slowdive, My Bloody Valentine, Loop e via dicendo.
    Non voglio fare molti preamboli, ascoltateveli se non l'avete mai fatto prima e via:

    DISCOGRAFIA

    1985 - Psychocandy numero 188
    1987 - Darklands numero 161
    1989 - Automatic numero 105
    1992 - Honey's Dead numero 158
    1994 - Stoned & Dethroned numero 98
    1998 - Munki

    EP

    1990 - Rollercoaster
    1992 - Reverence
    1992 - Far Gone and Out
    1993 - Sound of Speed
    1994 - Come On

    Raccolte

    1988 - Barbed Wire Kisses numero 192
    1991 - The Peel Sessions
    1993 - The Sound of Speed
    1995 - Hate Rock N' Roll
    2000 - The Complete John Peel Sessions
    2002 - 21 Singles
    2003 - BBC - Live in Concert
    2008 - The Power of Negative Thinking: B-Sides and Rarities

    Singoli

    1984 - Upside Down
    1985 - Never Understand
    1985 - You Trip Me Up
    1985 - Just Like Honey
    1986 - Some Candy Talking
    1987 - April Skies
    1987 - Happy When It Rains
    1987 - Darklands
    1988 - Sidewalking
    1989 - Blues From a Gun
    1990 - Head On
    1992 - Sugar Ray
    1992 - Almost Gold
    1994 - Sometimes Always (con Hope Sandoval)
    1995 - I Hate Rock 'n' Roll
    1998 - Cracking Up
    1998 - I Love Rock 'n' Roll

    Ho evidenziato quelli che per me sono i loro migliori lavori, quelli che consiglio a tutti in sostanza.

     
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    In una giornata di estremo positivismo ho ascoltato April Sky per almeno 4 ore di fila
     
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  3. creatore fallito
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    Psychocandy e Darklands li ho ascoltati fino allo sfinimento.
     
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    L'essenziale è invisibile agli occhi

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    I primi due sono dei piccoli capolavori, soprattutto l'esordio (dove si sente in toto la matrice shoegaze), da Automatic in poi si sono un po' infighettati, ma li ascolto pur sempre volentieri. Una delle migliori realtà a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta.
     
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  5. Pulaster
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    Ma infatti già solo Stoned & Dethroned è molto easy listening (riprende la stessa falsariga Darklands) rispetto all'esordio e rispetto a quel capolavoro che è Automatic, ma resta pur sempre un album della madonna. Munki invece lasciamolo perdere, pare di sentire i Kasabian.
     
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4 replies since 13/12/2012, 14:33   79 views
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