Ataraxia

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  1. Daevayasna
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    "Ataraxia è un gruppo neofolk/darkwave italiano modenese fondato nel 1985. Le loro composizioni sono il risultato di una magistrale combinazione di influenze provenienti dalla musica antica, medievale, rinascimentale e barocca, e dalle sonorità contemporanee legate alla scena neoclassica colta e d’avanguardia, neofolk o neopagana, elettronica e gotica. Durante le performance, che si svolgono in tutta l’Europa e in America, in castelli come in teatri, in piazze come in sale da concerto, e che spesso sono accompagnate da proiezioni di video o di immagini, recitativi, danze e spettacoli di mimica e cabaret, gli Ataraxia si esibiscono sia con strumenti elettronici (tastiere e sintetizzatori) che con strumenti acustici (flauti, chitarre, percussioni, organo, pianoforte, etc.). La loro musica, dunque, attraverso dei veri e propri “concept album” dedicati a particolari argomenti (dalla statuaria neoclassica cimiteriale alle figure femminili della mitologia occidentale, dal capriccio barocco al “Fantasma dell’Opera” di Gaston Leroux, dal viaggio come strumento di conoscenza alle “historiae” medievali etc.), affresca suoni ora pomposi e maestosi, ora tetri e decadenti, ammiccando di recente alle suggestioni provenienti dall’Oriente. Interessantissima la voce del mezzosoprano Francesca Nicoli, di scuola galassiana (Diamanda Galàs) e, al tempo stesso, lirica e androgina, capace di mutare timbro e tonalità con liquida e spiazzante competenza." in sintesi, da Wikipedia.

    La loro discografia è vastissima, tra gli album che preferisco ci sono Kremasta Nera, Historiae e Simphonia Sine Nomine; e trovo eccezionale Francesca Nicoli, ha una forza espressiva che secondo me è dote rara.
     
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  2. Satyricon
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    Molto, molto belli loro, tra i miei preferiti nello scenario darkwave, non solo quello italiano ovviamente. Un gruppo di grande espressività e capacità che la gente dovrebbe imparare a conoscere. Mi piace tutto di loro, specialmente l'uso sapiente di strumenti classici come il pianoforte (The Gentle Sleep), i violini, i flauti [Evnyssien]. Le voci corali poi si accompagnano quasi perfettamente alle melodie ora medioevali ora orientaleggianti ora gotiche evocate dalla pur buona sezione strumentale. E' molto bello poi il fatto che utilizzino nelle loro composizioni varie lingue, a seconda del brano stesso o del concept album. Si va dal latino [Prophetia], l’italiano [Klethra], il francese [Bienvenue à L'Enfer!], il portoghese, l’inglese [La nuova margherita] e il tedesco per poter cogliere ogni singola sfumatura che ognuno di questi linguaggi è in grado di fornire al brano.

    Tra i miei preferiti primeggiano Paris Spleen, che è angosciante, tragico, e Llyr, molto più etereo. Da qualche giorno sto prendendo pure ad ascoltare Concerto N. 6: A Baroque Plaisanterie, che è una roba straordinaria. Si discosta dallo stile canonico della band, con romanze, notturni, gavotte e forlane. E trasformano in un madrigale Ticket to Ride dei Beatles.
    Nonostante mi ci sia attaccato, ancora non ho ascoltato tutto, ma son davvero ottimi tutti i full finora.
     
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1 replies since 26/8/2011, 13:23   57 views
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