Mortuary Drape

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  1. Angelus_of_Doom
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    Mortuary Drape

    genere;Black Metal
    tematiche delle song;Occultismo
    origini;Alessandria - Italia
    anno formazione della band; 1986

    Line Up;

    Wildness Perversion - Lead Vocals
    Cruel Abbot - Guitars
    Seeker of the Unknown - Guitars (Enthroning Silence)
    Arcane of Veiled Light - Bass (ex-Enthroning Silence)
    War Machine Helgast - Drums

    ex membri della band;

    Left-Hand Preacher - Guitars, Vocals
    Without Name - Bass
    I.O.R.R. Will Revealed - Drums
    Roaming Soul - Guitars

    Discografia;

    Necromancy Demo, 1987
    Doom Return Demo, 1989
    Darkness Attack Video/VHS, 1991
    Into The Drape EP, 1992
    Live '94 Demo, 1994
    All The Witches Dance Full-length, 1994
    Live at Palace Video/VHS, 1995
    Mourn Path EP, 1996
    Secret Sudaria Full-length, 1996
    Tolling 13 Knell Full-length, 2000
    Buried In Time Full-length, 2004


    Ecco ancora altri della vecchia guardia del Black Metal Made in Italy

    Link ;
    http://www.myspace.com/mortuarydrape -- qui è ascoltabile un loro single ,che da parte mia può dare un'idea di come siano

    http://www.mortuary13drape.com/Default.htm -- sito ufficiale della band
     
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  2. .Eliot.
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    Mi piace molto "Tolling 13 Knell", devo ascoltare anche gli altri.
     
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  3. Damned_In_Black
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    Cazzo, questi sunavano black metal ancora prima di molte altre band norvegesi che poi hanno sfondato...

    Culto totale!

    L'ultimo però fa un po' cacare :asdihih:
     
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  4. Sixx^
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    visti live e rendono bene l'idea della musica che fanno.
     
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  5. Kristallnacht
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    grandissimi!!!! anche perchè sono state una delle prime band black. A me piace All The Witches Dance poi sono andati in calando, ottimo gruppo cmq!
     
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  6. Sofficino
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    il Primo demo e Il Culto , ora sono un gruppo di buffoni .. che tentano di fare black metal ma non ci riescono
     
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  7. full metal warrior
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    gruppo culto totale all the witches dance e secret sudaria album seminali per il futuro del black metal per non parlare del grezzume del primo demo necromancy ed era solo il 1986 e suonavano prima dei mayhem ,le ultime cose in disco tipo buried in time e tooling 13 knheel meglio lasciare perdere , comunque orgoglio italiano
     
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    Ho appreso oggi, da un comunicato sulla pagina Facebook dei Mortuary Drape, della morte di Without Name, il loro primo bassista e cantante dal 1986 al 1989, e protagonista di un breve ritorno all’epoca di Tolling 13 Knell (2000). Il mio pensiero e il mio abbraccio, ovviamente, vanno alla famiglia, agli amici e alla band. A noialtri resta da interrogarci su cosa lui abbia significato in quanto personaggio “pubblico”, e la cosa è particolare perché di lui non sapevo e non so assolutamente niente. Aveva un nome, ovviamente – Beppe – ma questa è l’unica cosa che so. Avrà avuto famiglia, lavoro, forse altri progetti musicali, ma o è stato molto discreto o ho guardato io nei posti sbagliati. Non ho idea del perché sia rimasto così poco tempo nella band. Ci restano quindi le poche testimonianze audio e video di quel periodo (che, lo ricordo, precedono qualsiasi uscita discografica ufficiale dei Mortuary Drape) e appunto l’album in cui Without Name fece il suo ritorno più di dieci anni dopo aver lasciato il gruppo.

    Eppure proprio da queste poche fonti emerge quanto importante sia stato il suo contributo ai Mortuary Drape. A mio avviso, Without Name incarnava più di ogni altro quella carica kitsch e priva di compromessi che ha reso unici gli alessandrini nel panorama black metal internazionale. Chi aveva pensato, prima e dopo di allora, a quel mantello con cuffietta nero-viola, a metà tra un monaco guerriero e un prete in tenuta da funerale? Erano gli anni di Wildness Perversion con il cappuccio da boia, delle casse da morto, i candelabri e le lapidi sul palco. Erano anni in cui il black metal era vivo e faceva paura. Without Name, con quell’immagine e quella presenza sulla scena, ne incarnava lo spirito alla perfezione. Giusto ieri sera, in un momento di sincronicità, mi trovavo in un pub di Göteborg e con una collega svedese di 15-20 anni più giovane di me mi sono trovato a parlare di black metal. “Avete un grande gruppo in Italia – i Mortuary Drape!” ha esordito lei, spiegandomi che per lei sono sempre stati una cosa totalmente diversa da ciò a cui è stata abituata in Scandinavia. Ho cercato, con fatica, di spiegarle il loro approccio culturale – che io ho sempre trovato, non so se a torto o a ragione, molto italiano – al black metal. Non sapendo che Without Name stava per lasciare questo mondo, spero di averle trasmesso qualcosa del perché quella sua immagine mi aveva colpito da ragazzo e ha continuato a farlo negli anni.

    Dico questo perché a un concerto a ridosso di Tolling 13 Knell, Without Name arrivò sul palco con qualche anno in più, ma con gli stessi parafernali di allora. Fece un concerto strepitoso, insieme al resto della band. Come ho scritto nel pezzo linkato all’inizio, quella sera capii che i Mortuary Drape sarebbero stati il gruppo della mia vita, e a ripensarci oggi credo che sia stato, in larga parte, merito suo. Abbandonato nuovamente il gruppo, i Mortuary Drape hanno ripreso alcuni elementi della sua immagine nei mantelli e nei cappucci che vedete ora ai loro concerti, ma mi sembra evidente che – come è giusto che sia, del resto – il passato è terra straniera. Sempre in occasione di Tolling 13 Knell, feci un’intervista a Walter/Wildness Perversion per una webzine. Interrogato sull’immagine old style di Without Name, Walter mi rispose, con accento di simpatia e rispetto: “è rimasto lo stesso macabro ragazzo di un tempo”. Quando muore un artista – soprattutto se, ahimé, prematuramente – tende a cristallizzarsi un’immagine di eterna giovinezza. Ora che Beppe/Without Name ha passato quel confine più volte cantato da lui e dalla sua (ex) band, resta a noi ricordarlo per quanto ci ha dato quando era solo un “macabro ragazzo”. Grazie, e che la terra ti sia lieve. (Giuliano D’Amico)

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8 replies since 23/8/2006, 22:16   414 views
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