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Níðhöggr
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C'è da premettere che gli artwork di entrambi gli album di questa band tedesca non sono un granchè; uno difatti rappresenta un uomo in mezzo ad un qualcosa di non precisato, mentre il secondo due vichinghi con di sfondo un drago e probabilmente re Gylfi. Cosa hanno allora di strano? sembrano quelle copertine di quegli schifosi cd power o epic, mentre in realtà quello che propone questo gruppo è differente da questi due generi. Amalgamano infatti folk e viking ad un rock pressochè normale, con sperimentazioni di suoni senza però cadere su effetti sonori di alcun tipo. In alcuni punti possono ricordare i Carpathia project, ma la differenza si nota ugualmente. Gli strumenti principali sono basso, chitarra elettrica, batteria ed un paio di chitarre classiche anche se non manca qualche aggiunta di tastiera. Non ho informazioni su di loro, l'unica cosa certa è che hanno composto due cd: "worte konnen ketten brechen" il primo (credo datato 2002) e "Rufe aus alter zeit" (2004) il secondo, più forse un demo di cui non si sa nulla. Concludendo: l'ascolto non è malvagio, ma sinceramente non li apprezzo molto; ovviamente sono punti di vista, perchè sono abituato a tutt'altro, ma mi sento in dovere di consigliarli a chi vuole ascoltare un cd tranquillo e rilassante, a chi apprezza la mitologia nordica (le liriche sono prese infatti da vecchi testi poetici) e magari comodamente seduti sulla poltrona di casa. Lo sconsiglio agli altri. 
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Agnar |
